Oggi e domani

Siamo giunti al termine del nostro percorso ma prima di salutarci Domenico ci dice che “Non sono in grado di fare grandi cose, ma voglio che tutto ciò che faccio, anche la cosa più piccola, sia per la maggior gloria di Dio”.

Infatti nel 1856 fonda la Compagnia dell’Immacolata: il regolamento da lui redatto rappresenta un’importante testimonianza della sua elevata spiritualità.

Un segno ancora oggi presente e efficace è l’abitino di Domenico Savio, un piccolo scapolare di fede e di devozione, confezionato sul modello dell’abitino che il giovane Santo mise al collo della propria madre molto ammalata e sofferente a causa di gravi problemi avuti durante l’ultima gravidanza.

Ella, per intercessione della Vergine, guarì miracolosamente e diede alla luce Caterina.

Domenico, prima di morire, raccomandò a sua madre di conservare l’abitino con cura e di prestarlo a coloro che versavano in condizioni pericolose.

Il coro di voci che si uniscono a ringraziare San Domenico Savio è quello delle madri, dei genitori, dei fanciulli e dei malati, che si sono rivolti a Lui affinché intercedesse per loro presso il Padre: sono coloro che hanno portato con fede l’abitino benedetto, che hanno pregato e con gioia hanno ricevuto la Grazia tanto desiderata.

Tutti possiamo rivolgerci al giovane Santo quando sentiamo la necessità di avere un amico accanto che ci sostenga nei momenti più difficili della vita, perché ci aiuti e ci dia speranza quando ne abbiamo maggior bisogno.

Qui vi salutiamo e vi auguriamo un buon soggiorno con Domenico e don Bosco.