I primi. – Silvia Falcione
Eterno. Una parola limite. Una parola per definire l’indefinibile. Una parola astratta per eccellenza. Per concepirla bisogna possedere il concetto di tempo che è la dimensione più astratta della vita umana. Infatti i bambini non la posseggono, è difficile spiegarla e spesso scambiano il mattino con la sera.
Ma quando l’umanità ha cominciato a concepire un tempo Eterno? Un tempo che supera la vita terrena e che va oltre?
In realtà piuttosto presto. Ovvero quando ha cominciato a seppellire i morti. I primi umani a farlo non sembravano ancora completamente umani. Erano gli uomini e le donne di Neanderthal che popolavano l’Europa fino agli Urali durante l’ultima era glaciale terminata la quale si sono estinti. Per capirci quelli del cartone L’ERA GLACIALE 1. Vissero quindi nel paleolitico medio, compreso tra i 200 000 e i 40 000 anni fa. Vivevano in comunità di anche 50 persone e costruivano villaggi mobili poiché erano nomadi e cacciavano i mammut in gruppo con strategie di caccia molto avanzate. Sono stati i primi homo sapiens e anche se non potevano articolare parole per motivi fisiologici, avevano un cervello più grande e pesante del nostro e con esso hanno elaborato una prima idea di una vita dopo la morte. Lo si deduce dal fatto che sono i primi nostri antenati a seppellire i loro morti. Prima i corpi nudi venivano lasciati in natura laddove erano trapassati, in pasto alle bestie feroci. Invece i Neanderthal li raccolgono li portano nel fondo delle grotte che abitavano, scavano una piccola buca nella terra e ve li depongono in posizione fetale come fossero bambini, insieme ai loro oggetti personali e li cospargono di petali di fiori. Poi li ricoprono di uno strato di terra e li lasciano a riposare. E così sono stati ritrovati dai paleoantropologi.
Chissà cosa pensavano.
Forse che la morte fosse un sonno e che prima o poi il morto si sarebbe risvegliato e allora andava protetto. Una prima forma di pensiero astratto che li portava a immaginare un’altra vita. Un primo passo verso il concetto di eternità teneramente cosparso di petali di fiore.