Perché la vostra gioia sia perfetta – don Emilio Zeni
Che ci sia tanta gioia in giro non pare proprio! Evasioni trasgressive, sì, divertimenti, stravaganze e quant’altro, pure nell’illusorio tentativo di dimenticare il fastidio di un quotidiano sempre meno solare.
Ma gioia poca! Essa non è in vendita. Quando c’è, si radica nel profondo di noi e si manifesta negli atteggiamenti usuali come un naturale modo di essere.
A farci questa promessa e Gesù stesso. “Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia anche la vostra è la vostra gioia sia perfetta“.
Sembrerebbe, dunque, che l’assenza di gioia sia dovuta alla carenza di Parola di Dio. Forse non si è colto quanto Lui ci ha detto.
Chi ha un po’ di confidenza con il Vangelo, sa bene che le esigenze di Gesù non sono una buona propaganda, almeno secondo criteri talvolta miopi del nostro agire che rispondono soltanto a immediate ed egoistiche richieste.
Gesù pone sotto gli occhi dei suoi discepoli che seguire Lui vuol dire accettare la croce, rifiutare l’odio, spingersi fino al perdono, guardarsi dall’ansia della ricchezza, disposi a perdere la vita per Lui, per ritrovarla rinnovata. Una vita impegnativa, che richiede tutto per avere in cambio che cosa?
Già, che cosa? Se la nostra fede in Lui si dovesse fermare qui, si ridurrebbe a una specie di codice di marcia, non eccessivamente piacevole, anche se indubbiamente costruttivo.
Ma la cosa straordinaria che ci ha detto perché la sua gioia sia anche nostra e sia perfetta, supera i consueti criteri del mondo.
Egli ci ha rivelato (da soli non ci saremmo mai arrivati) che Dio è Padre, che ci ama incondizionatamente, che ci vuole sempre per sé, che se stiamo dalla sua parte e ci fidiamo di Lui siamo come i tralci uniti alla vite, se occorre disposti alla potatura, ma vivi, carichi di buon frutto.
Fortemente inseriti in Dio, come il tralcio alla vite, non ci spaventa, allora, più niente, perché siamo al sicuro: non è gioia vera e profondo gusto della vita, infatti, se non resisti al logorio del tempo e alle aggressioni della storia.
L’autore sacro canta nel Salmo: “Anche se camminassi per una valle oscura, non temerei alcun male perché tu sei con me“, e altrove, con tenerezza nelle mani di Dio mi sento “come un bimbo svezzato in braccio a sua madre“. È la gioia appagata.
Se i tempi sono tristi come si dice, se pare che il mondo stia navigando in una palude, se le persecuzioni ci fanno sentire l’umiliazione di una ingiusta emarginazione, perché cristiani, se la fatica del vivere smorza la luce sul futuro… non temiamo perché Lui è con noi, radicati nel suo amore, attivi e forti nell’amore ai fratelli.
Neppure gli attacchi alla Chiesa di Cristo o le macroscopiche falsità che girano nelle librerie o nelle sale possono turbarci. Gli autori faranno un cumulo di soldi che “il tempo la tignola consumano inesorabilmente”.
Ma a noi rimane la gioia di essere amati da Dio, oggi e oltre il tempo, per sempre. È la promessa del Signore: “La mia gioia non vi sarà tolta“.
E questo ci basta.