Come si può parlare di un santo? Come si può parlare di un ragazzino che vuole diventare santo e lo diventa veramente! Cosa si può dire che non sia banale, superficiale, scontato e quindi inutile?
Domenico Savio era un giovane adolescente che si è donato al Bene, al Bello, alla Gioia, alla Vita, perché la sua santità è stata il risultato di tanto bene donato, di una bella vita vissuta nella gioia dei suoi anni, con altruismo tipico della sua età con un ingrediente in più: la compagnia di Gesù e di Maria.
Sicuramente respirare la medesima aria che respirava l’altro grande santo, san Giovanni Bosco, che ha curato e vegliato sulla sua crescita fisica e spirituale ha giovato e incoraggiato. Ma la stoffa del santo era tutta di Domenico, don Bosco ha preso le misure e fatto il vestito.
Domenico oggi ci racconta una vita felice, spesa per gli altri e per Dio. Domenico ci insegna la sincerità e il coraggio delle fede, mostrata e dimostrata a tutti. Domenico ci guida verso il giusto cammino.
E noi? Coraggio, la santità è qui, giorno dopo giorno, anno dopo anno: forse non avremo mai un altare dedicato e nemmeno il nostro nome scritto sul calendario, ma, come san Domenico, avremo Dio nel cuore, nelle scelte, nelle parole, nei gesti e nei pensieri.
La nostra santità è questa: vivere in armonia con Dio per essere in armonia con i fratelli.
Ascolteremo delle testimonianze che vogliono, a modo loro, con la loro esperienza e sensibilità, raccontare un po’ della santità di Domenico nel richiamo della Giornata Mondiale della Gioventù con il suo slogan “FARE DEL BENE È IL MIGLIOR STARE BENE“.
Buona e allegra santità a tutti.