Giubileo 2025 | Spunti di riflessione – Silvia Falcione
Siamo quasi a metà del Giubileo della Speranza e vi propongo una riflessione sui significati di questa parola. Tutti sperano. Speriamo è parola del linguaggio comune, ma non sempre usiamo il verbo sperare in modo corretto. Sperare che ci sia il sole è un auspicio, che non mi coinvolge in un impegno personale.
In psicologia la speranza è una motivazione a procedere superando le difficoltà.
La speranza cristiana non è ottimismo.
La speranza ci viene donata per Grazia ma va accettata perché divenga luce guida.
La speranza è attesa di un bene.
Nell’AT la speranza è già presente in molti testi anche nei salmi perché Dio è fedele. Nei Vangeli il vocabolo speranza non è presente. È San Paolo che parla della speranza cristiana. La speranza per i cristiani è Cristo.
Il Papa ha detto:
Di segni di speranza hanno bisogno i giovani che spesso vedono stroncati i loro sogni ricadendo in stati di depressione autolesionismo suicidio
Il Giubileo sia occasione di slancio nei loro confronti. Noi salesiani siamo molto coinvolti in questo impegno. Il problema spesso non sono i giovani ma l’assenza di adulti significativi. Siamo chiamati ad essere educatori che annunciano cieli nuovi e terra nuova ovvero speranza e gioia possibili.
La genesi della speranza è il desiderio di un bene raggiungibile ma la realtà ci dice che siamo fragili. La fede ci dice che siamo limitati, ma anche capaci di infinito. Non possiamo dimenticare le due dimensioni. Dio ci ha creato a sua immagine per la vita eterna, nonostante il primo fallimento del peccato originale. Ogni creatura ha una segreta inclinazione verso Dio e da lì nasce la speranza. E diventa virtù teologale. la natura si intreccia con il divino.
La speranza che è individuale, diventa oggettiva quando la condividiamo con gli altri e diventa anche relazione. La speranza cristiana vive di fede e ci mette in cammino. C’è un Padre che ci veglia e un Fratello che cammina con noi. Infatti il primo che spera è Dio. Spera che giungiamo a compimento della nostra speranza nella libertà dei figli di Dio.
La speranza vive di Amore. È una forza dinamica. Che ci muove verso qualcosa che è promesso in pienezza. È un amore che ha due atti: attende ed aspira. Non sta fermo ma cammina. Anche la preghiera aiuta la speranza come momento di riposo e affidamento che non chiede nulla ma si lascia accarezzare. Stare davanti al Signore per scaldarsi al sole del suo Amore. La speranza è come un’ancora gettata verso l’alto.
Don Stefano Martoglio, Vicario del Rettor Maggiore si esprime così:
Vivi bene questo tempo. Abbi cura di te. La speranza è esperienza di Cristo Che cambia la vita. E ci aiuta a Ritrovare la nostra umanità e a non perdere noi stessi. La speranza non è illusione. È l’energia di una persona che viene dall’incontro con Dio e genera la carità. La speranza viene da dentro di noi. Non dagli avvenimenti esterni. È determinazione e pazienza. Fai quello che riesci. Il resto lo farà Dio. La speranza è la sorella piccola della fede e della carità. La speranza è nel sogno dei diamanti. L’unione tra l’al di qua e l’al di là. Questa è la traccia da seguire.
“Sii forte si rinfranca il tuo cuore e spera nel Signore“.