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Papa Francesco e Maurizio: un bell’incontro – La Redazione

Correva l’anno 2015, in occasione dell’ostensione della Sindone, due figli della chiesa si incontrano, due cittadini della cristianità si salutano e scambiano buone parole.

Nulla avviene per caso: Maurizio ha voluto con convinzione e ostinazione questo incontro e la potenza del bene supera il protocollo. Torino accoglie il papa e Francesco benedice l’Opera, la città, i pellegrini, la storia e il futuro: Maurizio non si risparmia e ci regala un ricordo fresco, sincero. Il papa prega davanti alla Sindone.

Francesco e Maurizio, fratelli nella fede e nell’attenzione verso lo straniero e l’impegno per la pace.

Chi è straniero?

L’adozione a figli del medesimo Padre Maurizio l’ha proposta e esportata nella sua missione per la cooperazione internazionale e quindi non esiste più lo straniero, ma il fratello.

Cosa è la pace?

Riconoscere e accettare la diversità come valore e non come ostacolo; fare un passo indietro, con la convinzione che si arriva insieme nella terra promessa.

Dieci anni dopo un nuovo incontro, una nuova vita, un nuovo cammino: nell’eterna Gioia nessuno è straniero e tutti sono in pace. Papa Francesco e Maurizio hanno gettato semi: coltiviamo per veder fiorire il giardino della terra e dell’umanità.

Maurizio – la Redazione

Maurizio non è più con noi ma è tra noi.
Il tempo passa ma il bene resta e continua a donarsi e con le opere permane il ricordo. Chi ha avuto la fortuna di incontrare Maurizio nel suo percorso di vita conosce il bene che ha fatto; chi non lo ha incontrato beneficia del bene che ha lasciato.

Tutto di Maurizio era naturale e spontaneo: onestà, sincerità e lealtà. Ma la naturalezza con cui viveva questi pilastri della vita li ha conquistati nel tempo, con il continuo allenamento dell’anima, della critica e del confronto.

Credo che Maurizio avesse una solo paura: la banalità, la superficialità, l’indifferenza colpevole verso la società e il patrimonio che la componeva e abitava. Maurizio stava alla polis come l’ape laboriosa nel prato fiorito: lo arricchisce con la sua presenza attiva e attenta, lo fertilizza con le sue idee e le iniziative, lo coltiva con la perseveranza e la convinzione che il bene è indispensabile alla vita.

Grazie Maurizio, a presto in una nuova e bella iniziativa da realizzare nel mondo.

Ricordare Maurizio

Il ricordo di Maurizio da parte della sua compagna di vita, Lucia.

Ricordare Maurizio in un momento così non è facile perché è scontato cadere nelle frasi di circostanza. Diciamo che, come succede a tante altre persone, anche io e i miei figli siamo stati vittime di un’ingiustizia.

Maurizio aveva ancora tanto da dare in ogni ambito, lavorativo, tempo libero familiare…Invece in mezz’ora se ne è andato, spero senza rendersene conto. Per lui che aveva una repulsione verso ospedali, esami medici, medicine e quant’altro è stato un bene, ma per chi resta è una vera batosta.

L’idea di proseguire il tuo cammino da sola, senza la persona che avevi scelto 34 anni fa, è come viaggiare su un’autostrada alla luce del sole ed entrare improvvisamente in una galleria lunga e buia. Si fanno pochi metri alla volta tentennando e si spera di rivedere la luce al più presto. Ma poi, procedendo, ti accorgi che dalle porte laterali escono tante mani tese che ti aiutano ad andare avanti e ti accompagnano passo passo. E sai con certezza che quelle mani te le manda Maurizio che conosce bene la tua difficoltà a risolvere alcuni problemi e, come ha sempre fatto nella sua vita con tutte le persone che ha conosciuto, ti offre il suo aiuto.

-Lucia