(Dal messaggio di Giovanni Paolo II per la giornata della pace)
I terribili fatti di sangue di questi ultimi tempi mi hanno stimolato a riprendere una riflessione che sovente sgorga dal profondo del cuore: Qual è la via che porta al pieno ristabilimento dell’ordine morale e sociale così barbaramente violato? la mia convinzione è che i pilastri della vera pace Sono la giustizia e quella particolare forma dell’amore che è il perdono.
Ma come parlare oggi, di giustizia e insieme di perdono? La mia risposta è che si può e si deve parlarne: il perdono si oppone alla vendetta, non alla giustizia!
La vera pace è frutto della giustizia. Ma poiché la giustizia umana è imperfetta, esposta agli egoismi essa va esercitata con il perdono che risana le ferite e ristabilisce in profondità i rapporti umani turbati…
Il terrorismo internazionale nasce dall’odio e crea violenza in una tragica spirale che coinvolge anche le nuove generazioni, le quali ereditano così l’odio che ha diviso quelle precedenti…
Esiste un diritto a difendersi dal terrorismo, ma la lotta alle attività terroristiche deve comportare anche un impegno sul piano politico, diplomatico ed economico per risolvere con coraggio situazioni di oppressione e di emarginazione troppo a lungo tollerate e che provocano la violenza terroristica.
Ma le ingiustizie esistenti non possono mai essere usate come scusa per giustificare gli atti terroristici…
È profanazione della religione proclamarsi terroristi in nome di Dio. Il Dio che ci crea e ci redime è un Dio di misericordia e di perdono…
Ma cosa significa, in concreto, perdonare? Il perdono ha la sua sede nel cuore di ciascuno, prima di essere un fatto sociale. Solo nella misura in cui si afferma una cultura del perdono si può anche sperare in una “politica del perdono”. Il perdono è una scelta personale che va contro l’istinto spontaneo di ripagare il male con il male. Ha il suo modello supremo nel perdono di Cristo che sulla croce ha pregato: “Padre perdona loro perché non sanno quello che fanno”. Il perdono mancato, quando alimenta la continuazione di conflitti, ha costi enormi per lo sviluppo dei popoli… Le risorse vengono impiegate per sostenere le guerre… Quanti dolori soffre l’umanità per non sapersi riconciliare…
Non c’è pace senza giustizia, non c’è giustizia senza perdono: lo voglio annunciare a credenti e non credenti, agli uomini e alle donne di buona volontà, a quanti detengono le sorti delle comunità umane… Non mi stancherò mai di ripeterlo a quanti coltivano dentro di sé odio, desiderio di vendetta, bramosia di distruzione…